sabato 15 giugno 2013

Non lasciarmi - Kazuo Ishiguro

Kathy, Tommy e Ruth sono i tre protagonisti del romanzo di Kazuo Ishiguro, scrittore giapponese di nascita ma inglese d'adozione.
Questi tre ragazzi vivono e crescono ad Hailsham, un collegio immerso nella campagna inglese, dove gli studenti vengono seguiti da tutori e insegnanti, e dove nascerà un profondo legame di amicizia tra i tre protagonisti.
Ma questo collegio non è una scuola normale, e gli studenti che vivono qui non sono come tutti i bambini.
Il loro destino è scritto già prima della loro "nascita" e per loro sembra impossibile opporsi.
Ci troviamo in un mondo diverso dal nostro, eppure spaventosamente simile.
Mi sono approcciata a questo libro senza leggere troppo sulla trama e sono felice di non aver cercato troppe informazioni. Il rischio spoiler è altissimo e ho preferito scoprire i retroscena di questo romanzo pagina dopo pagina.
Il romanzo procede così: Kathy, ormai adulta, ripercorre la sua vita fin dai tempi in cui studiava ad Hailsham e con continui salti temporali, descrizioni e narrazioni di episodi che hanno coinvolto lei ed i suoi amici, ci racconta cosa hanno vissuto, i loro sentimenti e le loro emozioni, e soprattutto ci rivela il vero significato di termini come "assistente" o "donatore" che nelle prime pagine del romanzo ci sembravano strani.
L'atmosfera creata da Ishiguro è a tratti onirica e irreale eppure i sentimenti e tutto ciò che provano i personaggi sono emozioni in cui possiamo riconoscerci e per certi aspetti simili alle nostre.
Non lasciarmi non è solo un romanzo anti utopico, che si concentra su temi politici, etici e sociali ma è soprattutto una storia d'amore, una grande storia d'amore.
L'amore raccontato in queste pagine è un amore profondo, vero e sincero che neanche l'assurdità del mondo e le forze oscure e superiori che lo governano riuscirà a distruggere.
Eppure, ciò che manca in questo romanzo, che è anche ciò che mi ha spiazzato e mi ha ferito maggiormente, è la lotta.
C'è rassegnazione nell'animo dei personaggi, cresciuti e istruiti probabilmente ad accettare il loro destino senza opporre alcuna resistenza. Non c'è volontà di salvarsi, di sfuggire al loro destino e non c'è neppure la consapevolezza della possibilità in qualche modo di farlo. L'unico tentativo sarà quello di tentare di rinviare la loro fine, eppure questa piccola illusione non gli darà neppure la forza per cercare un'altra via per la salvezza, un modo alternativo che i protagonisti sanno già che non esiste, ma in cui io, come lettrice, non ho potuto fare a meno di sperare.

"Così quella sensazione mi afferrò di nuovo, sebbene cercassi di allontanarla: la sensazione che fosse ormai troppo tardi; che c'era stato un tempo in cui tutto avrebbe avuto un senso, ma che avevamo perso l'occasione, e che ci fosse qualcosa di ridicolo, di riprovevole addirittura, nel modo in cui stavamo pensando e pianificando il futuro."

Non lasciarmi è un romanzo doloroso, profondo, che non lascia indifferenti.
Lo stile di Ishiguro e le sue scelte narrative potranno non conquistare tutti ma è impossibile non trovare all'interno di questo libro almeno uno spunto di riflessione.
Il progresso scientifico, le scoperte in ambito medico destinate a migliorare le condizioni di vita non possono prescindere dall'etica e tanto meno dal rispetto per la vita e per la dignità degli esseri umani.
Il romanzo ci spinge a interrogarci soprattutto su cosa vuol dire essere un uomo, su cosa ci rende davvero umani e sopratutto su cosa ci da il diritto di servirci di altri esseri per aiutare noi stessi, su come si possano acquistare organi come se fossero in vendita sul banco di un mercato fingendo di non sapere da dove provengano, e sopratutto se al giorno d'oggi dobbiamo temere un pericolo del genere o c'è ancora fiducia nella coscienza e nell'etica umana.

"Stavo parlando con uno dei miei donatori l'altro giorno, che si lamentava di come i ricordi, anche i più preziosi, svanissero sorprendentemente in fretta. Però io non sono d'accordo. I ricordi che mi sono più cari, mi sembra che non svaniranno mai."

Nel 2010 è stato realizzato l'adattamento cinematografico diretto da Mark Romanek.
Ruth è stata interpretata da Keira Knightley, Tommy da Andrew Garfield e Kathy da Carey Mulligan.
Nonostante abbia preferito il romanzo, anche il film merita e non mi è affatto dispiaciuto;"azzeccata", secondo me, la scelta degli attori.

Dal film: "Non avrei mai immaginato che le nostre vite, fino ad allora così intrecciate, potessero distanziarsi tanto rapidamente. Se l'avessi saputo prima le avrei tenute più strette, senza permettere a forze invisibili di separarci."


Spoiler
"Continuo a pensare a un fiume da qualche parte là fuori, con l'acqua che scorre velocissima. E quelle due persone nell'acqua, che cercano di tenersi strette, più che possono, ma alla fine devono desistere. La corrente è troppo forte. Devono mollare, separarsi. è la stessa cosa per noi. è un peccato, Kath, perché ci siamo amati per tutta la vita. Ma alla fine non possiamo rimanere insieme per sempre" 


Piccola nota: la copertina dell'edizione Einaudi è qualcosa di meraviglioso.