giovedì 3 gennaio 2013

Un 2012 di libri

Il 2012 si è da poco concluso e nonostante odi fare i bilanci di fine anno, per i libri, farò un'eccezione.
All'inizio pensavo di inserire 10 libri che mi avessero particolarmente colpito tra le letture di quest'anno ma ammetto che ho trovato qualche difficoltà per scegliere questi titoli. Non che il 2012 sia stato un anno deludente... diciamo che ho letto molti libri "carini" e pochi che ho reputato "capolavori".
I primi 5 libri sono quelli che mi sono davvero piaciuti e hanno lasciato il segno.

Colpa delle stelle - John Green

Ok. Con John Green sapevo di andare a colpo sicuro. Ero piena di aspettative e non avevo alcun
timore che potessero essere deluse. Ho amato Cercando Alaska e Città di carta, tant'è che sono rientrati entrambi nelle "riletture" di quest'anno (ed io raramente rileggo  i libri).
Lo so, sono un'adolescente, e in quanto adolescente è facile per me cadere vittima del fascino di questo scrittore... ma che ci posso fare? Non riesco proprio a farne a meno. Premetto che sicuramente la traduzione sarebbe potuta essere migliore (prometto di acquistare e leggere, in un futuro prossimo, tutti i romanzi di John in lingua originale... giurin giurello) ma la lettura è stata comunque molto più che piacevole.
Il titolo originale è "The Fault in Our Stars" (non è solo il titolo originale ad essere più bello, anche la copertina), e riprende un verso del Giulio Cesare di Shakespeare in cui Cassio dice a Bruto: "The fault, dear Brutus, is not in our stars, but in ourselves, that we are underlings"

La Rizzoli ha deciso di scrivere in copertina un sottotitolo che recita: "L'amore è una malattia dalla quale non vuoi guarire." Se fossi stata una lettrice che si lascia influenzare dal titolo e dalla copertina non l'avrei mai acquistato. Il sottotitolo in questione diciamo che ci sta e non ci sta. "Non ci sta" perché, a mio avviso, porta il lettore (o almeno porterebbe me) a catalogare il romanzo come genere harmony. "Ci sta" perché alla fine sia l'amore che la malattia sono "temi" che troviamo in questo romanzo. (Scusate per le troppe virgolette :P)
Hazel è una ragazza di 16 anni che, grazie ad un farmaco sperimentale, è miracolosamente sopravvissuta ad un cancro fatale. Il farmaco ha frenato la crescita delle cellule tumorali bloccando in qualche modo l'avanzare della malattia. Hazel può avere così una vita "normale" ma, per poter respirare, deve letteralmente portarsi dietro una bombola di ossigeno.
Costretta dalla madre, che la crede depressa, a partecipare ad un gruppo di sostegno Hazel farà la conoscenza di ragazzi della sua età che convivono con il cancro o lo hanno sconfitto.
Qui conosce Augustus Waters, un diciassettenne che ha perso una gamba in seguito ad un osteosarcoma.
Ora. Potrebbe sembrare una di quelle patetiche e tragiche storie d'amore di due poveri ragazzi che devono lottare contro le avversità della vita e della malattia. Ma ricordiamoci che questo libro l'ha scritto John Green (sono terribilmente imparziale). Non è mai banale, non è mai patetico e non è mai come ve l'aspettate.
Prima di leggerlo non ho voluto sapere molto sulla trama e credo sia stato meglio scoprire tutto pagina dopo pagina. Vi basti sapere che dopo l'incontro tra i due ragazzi la storia prosegue con una carrellata di episodi, avvenimenti imprevisti, colpi di scena, viaggi e quant'altro.
Cos'altro dire? Ah, sì. non crediate che questo sia un libro sul cancro. Come dice Hazel: "i libri sul cancro fanno schifo."
E non è un libro che parla solo d'amore. E' un libro sulla vita.
E' un romanzo doloroso, che mi ha fatto male ma di certo non mi pento di averlo letto.
E' un po' una granata, che ti esplode dentro. Anche Hazel, la protagonista, si definisce una granata, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere da un momento all'altro. Questo è il motivo principale per cui cerca di frenare i propri sentimenti, di allontanarsi dai suoi amici. Vuole limitare i danni, vuole contenere il numero di vittime che causerà la sua esplosione. Ma per fortuna non ci riesce e lascia entrare nella sua vita Augustus, ed è grazie a lui che comincerà a vivere come una sedicenne qualunque e a provare tutta una serie di emozioni da cui era fuggita fino a quel momento.
Le cose da dire su questo romanzo sarebbero davvero troppe ma credo che la cosa migliore da fare sia leggerlo.
Ma quello che vogliamo noi è che l'universo si accorga di noi, è vedere che all'universo gliene frega qualcosa di quello che ci succede, non a noi intesi come forma di vita in generale, ma a ciascuno di noi, come individui. (Hazel)
Non puoi scegliere di essere ferito in questo mondo, ma hai qualche possibilità di scegliere da chi farti ferire. (Augustus) 



Non buttiamoci giù - Nick Hornby.

Ho avuto il piacere di leggere questo romanzo nei pigri e assolati pomeriggi estivi trascorsi in vacanza e vi confesso che ho avuto delle serie difficoltà a trattenere le risate, tentativo fatto per mantenere un po' di decenza e non farmi prendere per pazza dai miei vicini d'ombrellone. L'impresa è stata ardua perché questo libro è... geniale. Dire divertente sarebbe riduttivo. E' piacevole, è esilarante ma allo stesso tempo profondo e a tratti malinconico. L'incipit della storia è abbastanza curioso. E' la notte di Capodanno, siamo a Londra e 4 sconosciuti si ritrovano sullo stesso tetto di un palazzo decisi a buttarsi giù, a farla finita con la propria vita.
La traduzione forse non è delle migliori ma nessuno è perfetto.
Sono già iniziate le riprese del film e nel cast troveremo Pierce Brosnan, Toni Collette, Aaron Paul e Imogen Poots.
Andrò di sicuro a vederlo come è certo che leggerò altro di Hornby.


Un giorno questo dolore ti sarà utile - Peter Cameron

Nonostante abbia trovato qualche difettuccio in questo romanzo mi sento in dovere di metterlo tra i "preferiti" di quest'anno. L'ho letto parecchi mesi fa e ricordo che è stata una lettura piacevole e molto scorrevole.
James è un ragazzo di 18 anni che vive a New York. Ha una famiglia alquanto particolare, una madre alle prese con il fallimento del terzo matrimonio, un padre egocentrico e vanitoso al punto di ricorrere a interventi di chirurgia estetica, ed una sorella poco più che ventenne, con un debole per gli uomini maturi e pseudo intellettuali, che scrive le sue memorie. L'unica a salvarsi è la nonna, a cui James è particolarmente affezionato.
James non è un adolescente come tutti gli altri. E' solitario, non ama stare con le persone della sua età e ha moltissimi dubbi sul suo futuro. Un outsider per eccellenza che piuttosto che frequentare l'università e relazionarsi con i suoi coetanei preferirebbe di gran lunga comprare una casa in campagna dove poter fare ciò che preferisce e leggere tutti i libri che desidera.
Estremamente riflessivo e all'apparenza bizzarro, James non è altro che un adolescente con la paura di crescere e di affrontare la vita.
Ho solo diciotto anni. Come faccio a sapere cosa vorrò nella vita? Come faccio a sapere cosa mi servirà?
Anche da questo romanzo è stato tratto un film (carino, ma nulla di che) uscito a febbraio in cui troviamo Toby Regbo, Marcia Gay Harden, Lucy Liu e Peter Gallagher (che potrà anche interpretare altri 100 personaggi ma per me rimarrà sempre Sandy Cohen di The O.C.)




Altro libro che mi ha particolarmente colpito è Un uomo di Oriana Fallaci, che racconta la vita di Alekos Panagulis,  rivoluzionario greco che combatté contro il regime dittatoriale di Papadopoulos e fu compagno della scrittrice. Ci sarebbero molte cose da dire su questo libro ma preferisco parlarvene in un altro post.






L'ultimo libro di questa classifica (che per ora resta un top five ma potrebbe essere ampliata) è un piccolo racconto del premio Nobel José Saramago: Il racconto dell'isola sconosciuta. E' un racconto pieno di significato, metaforico che mi ha trasportata in mondo onirico e a tratti fiabesco. La storia è tutta da scoprire e da assaporare, vi basti sapere che il protagonista è un uomo che un giorno si reca dal re per chiedere una barca affinché possa mettersi in viaggio alla ricerca dell'isola sconosciuta, "un luogo mobile che appare e scompare sulle carte della fantasia ma sta ben saldo nel cuore di ognuno di noi."

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